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red hill house
lieu:canberra, australia
projet:mathieson architects
acheteur:mathieson architects
projet éclairage:vboaustralia
photo: romello pereira
chef de travailleur:phillip mathieson
un forte senso delle proporzioni, della forma e dei materiali, la particolare enfasi data agli spazi curati nei minimi dettagli: questi sono i valori fondamentali della red hill house. l’approccio architettonico è esperienziale piuttosto che teorico. un progetto accuratamente studiato accoglie subito il cliente coreografando le sue esperienze sia all’interno che all’esterno. gli elementi estranei sono evitati mentre il focus è su una composizione graficamente semplice. sebbene si tratti di una casa sviluppata principalmente al piano terra, red hill house è stata progettata per evitare spazi ampi e impersonali. gli spazi informali sono separati da quelli formali, facendo sì che raggiungano dimensioni confortevoli per la vita privata della famiglia. il progetto prevede che la vita quotidiana si svolga nell’ala est al piano terra, mentre le camere da letto sono situate al primo piano. l’impiego di un numero limitato di materiali e il mutare dei volumi e delle prospettive offrono molteplici esperienze a chi si sposta fra gli ambienti della casa. entrando, si viene sorpresi da un impressionante volume a doppia altezza. la zona living si apre verso l’esterno grazie ad ampie vetrate. i corridoi sono definiti da finestre come fessure e dai raggi di luce. la pietra calcarea, il rovere americano, il rovere scuro e il granito nero creano una tavolozza che ispira calma e sobrietà.i corpi illuminanti a binario ad incasso minimal consentono un’illuminazione d’accento strategica che permette di far risaltare i volumi col variare dei giorni e delle stagioni. in occasione del conferimento del premio dell’istituto australiano degli architetti - il premio robert foster per la luce in architettura, la giuria ha così motivato la scelta: “red hill house è accuratamente orchestrata come una serie di spazi interni in espansione e contrazione all’interno di una tavolozza limitata di materiali. le prospettive cambiano mano a mano che ci si sposta nella casa e mantengono sempre il focus principale sul giardino circostante. grandi aperture nelle zone comuni e più spaziose conducono lo sguardo verso il paesaggio e riempiono l’interno di una grande luce naturale. aperture alte e strette definiscono le zone di passaggio circoscritte e creano effetti di luce spettacolari e ritmati. l’uso di una tavolozza di colori sobria emana una luce riflettente. l’assenza di elementi estranei consente di ottenere superfici piane privi di interruzioni visive. la luce dissolve la massa e la materia. l’esperienza è quella di un padiglione aperto con una qualità spaziale fluttuante immersa nella luce naturale. delicati drappeggi a tutta altezza conferiscono una soffusa materialità mentre proiettano una luminosità effimera nel corso della giornata. la visita alla red hill house ha sorpreso la giuria e messo in discussione l’idea che si era fatta di questa casa così ampia. l’aspettativa di essere travolti da un’enorme massa dalle dimensioni imponenti scompare una volta entrati, lasciando il posto a un’architettura esperienziale che dissolve la materia e immerge il visitatore in uno spazio pieno di luce. red hill house è quindi il vincitore del premio robert foster 2019 per la luce in architettura”.

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