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chipperfield per interni design energies
luogo:loggiato del richini, milano
progetto:david chipperfield architects
progetto illuminotecnico:marionanni
dopo il successo del primo evento greenenergydesign, interni è tornata all'università degli studi di milano per promuovere una nuova grande mostra dedicata al concetto di energia intesa come risorsa simbolica dell'uomo, presentata nella forma di progetti e invenzioni sostenibili. una serie di microarchitetture e di progetti sperimentali e temporanei sono state allestite nella suggestiva cornice dell'antica ca' granda di milano per stimolare riflessioni e dibattiti sul tema dell'impiego delle risorse energetiche e fornire una definizione per tutte quelle energie umane ed inventive che si concretizzano in ogni processo creativo e progettuale. con questo spirito, i progettisti chiamati da interni all'università degli studi, luogo per eccellenza dove si formano le future risorse umane, hanno lavorato sulla metafora energetica con un gruppo di aziende e col contributo fondamentale dei co-producer enel e mini per dar vita a una manifestazione spettacolare, offerta al pubblico più vario, ricca di spunti e stimoli costruttivi. in questo programma l’architetto chipperfield ha realizzato il progetto ‘quinte a sistema’ in collaborazione con marazzi tecnica e Viabizzuno. una serie di diciotto quinte di diverse altezze segnano longitudinalmente lo spazio del portico del richini: i setti organizzati su una lunghezza di oltre settanta metri lineari sono rivestiti con materiale ceramico sistema di marazzi tecnica e illuminati con i corpi illuminanti catena sviluppati da Viabizzuno. un progetto di luce che si integra perfettamente con le catene strutturali del portico illuminando le volte e il volume architettonico e ponendo una luce d’accento sui setti progettati dall’architetto. le parole di chipperfield: ‘le questioni legate all’ambiente e all’ecologia diventano via via più importanti e forniscono a noi progettisti un nuovo focus. sono sempre stato interessato a un’architettura che ha una certa intelligenza, per come è costruita e per come si comporta, cercando di utilizzare per quanto possibile un tipo di qualità passiva. penso che questo non sia il tempo dell’eccesso ma piuttosto quello di ripensare.’

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