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la casa del pellegrino
luogo:vana-vastseliina, comune rurale di võru, contea di võru, estonia
progetto:kaos architects
committente:vastseliina piiskopilinnuse sihtasutus
direzione lavori:toomas adrikorn, margit argus, margit aule, kaiko kerdmann, laura ojala
nel sud-est dell’estonia, risalendo i ripidi pendii delle antiche valli glaciali scavate dal fiume piusa e dal torrente meeksi si raggiunge un complesso di edifici che comprende le rovine di un castello del quattordicesimo secolo, un vecchio pub e la moderna casa dei pellegrini. il castello episcopale di vastseliina è un luogo ricco di storia. un tempo era meta di pellegrinaggio per il miracolo che si diceva fosse avvenuto nel 1353. oggi è stato rivitalizzato per riscoprire l’atmosfera dell’epoca medievale. la casa dei pellegrini di kaos architects è stata completata nel 2018 come recente aggiunta al complesso del castello. il progetto rispetta la storia e il paesaggio, si interroga sullo spirito meditativo del pellegrinaggio. la casa è annidata sul pendio, ma non impedisce la vista di ciò che resta del castello. dal progetto di kaos traspare una visione architettonica capace di equilibrare l’imitazione delle forme storiche e il pensiero moderno. lucciola o lanterna dalle pareti rivestite in calce, come una candela, fanno una tiepida luce sul giaciglio del pellegrino, illuminando il cuscino e le alte stanze dal sapore austero. inserite in scale murali o nicchie segrete, accompagnano chi di notte non riposa. le piccole finestre che si aprono qua e là, nelle mura per lo più cieche, a memoria dei primi castelli, offrono scorci panoramici. scaglie di luce accendono il rivestimento in tessuto d’acciaio bruno-rossastro della casa dei pellegrini, intonandosi al mattone rosso e al granito delle rovine del castello. sulle pareti, le grafiche in bianco e nero ispirate alle antiche incisioni restituiscono agli ospiti frammenti di un tempo lontano. faretti incassati nel legno del soffitto segnano le zone comuni e di passaggio. l’estetica monocromatica dell’insieme lascia che l’antico e il moderno si fondano l’uno nell’altro. l’ascetico minimalismo degli interni invita l’ospite a soffermarsi e a ritirarsi dal caos del mondo.

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