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labirinto di arnaldo pomodoro
luogo:milano, italia
progetto:arnaldo pomodoro
committente:fondazione arnaldo pomodoro
progetto illuminotecnico:lisa marchesi studio
foto:Viabizzuno
non lontano dal naviglio grande di milano, in uno spazio sotterraneo di 170 metri quadrati, si trova il labirinto di arnaldo pomodoro. ispirata all’epopea di gilgamesh, questa opera monumentale è nata nel 1995 come work in progress e rappresenta una perfetta sintesi del percorso creativo di arnaldo pomodoro: dalla riflessione sulle forme arcaiche di scrittura fino allo sconfinamento nella dimensione architetturale. in questi ambienti ipogei dell’edificio ex officine meccaniche riva-calzoni – già sede espositiva della fondazione arnaldo pomodoro e oggi headquarter milanese della maison fendi – il visitatore è accompagnato in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana.
iniziare a percorrere il labirinto significa immergersi in una dimensione temporale e spaziale sospesa dominata dai toni caldi e ancestrali del bronzo e del rame. il rispetto di questa atmosfera raccolta e intensa ha richiesto una progettazione della luce basata sulla sottrazione. lisa marchesi studio ha saputo tanto valorizzare l’opera ambientale di pomodoro quanto rendere contemporaneo l’intero sistema e più sostenibile dal punto di vista energetico.
la sfida progettuale principale dal punto di vista tecnico è stata rappresentata principalmente dal posizionamento dei punti luce, che non poteva essere modificato rispetto all’esistente. la collocazione su un binario a sua volta coperto da un controsoffitto con fori per lasciare passare i fasci luminosi, ha orientato lisa marchesi studio con Viabizzuno alla creazione di una versione speciale di ecomini. l’applicazione di un braccio telescopico e la possibilità di ruotare su se stesso, hanno reso questo faretto la soluzione perfetta per adattarsi al posizionamento e alle dimensioni degli spazi entro cui far passare la luce.
grazie alla tecnologia Viabizzuno, l’impiego di ecomini ha permesso non soltanto di esaltare i dettagli e i materiali del labirinto, ma anche di apportare un significativo risparmio in termini di manutenzione e consumi energetici, migliorando la qualità dell’ambiente gravando molto meno sugli impianti elettrici e sui sistemi di aerazione.
ogni sorgente può inoltre essere accesa, spenta o modificata nell’intensità tramite app Viascenario, il sistema di controllo wireless d’illuminazione Viabizzuno, permettendo di porre accento sulle sculture più significative, creare profondità fra i volumi e realizzare ambienti immersivi in cui la luce può interagire con i visitatori, dando vita a nuovi linguaggi di comunicazione.
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