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procuratie vecchie venezia
luogo:piazza san marco, venezia
progetto:david chipperfield architects milano, giuseppe zampieri, cristiano billia
committente:generali italia spa, generali group
progetto illuminotecnico:marionanni, Viabizzuno
foto:fabio gambina
direzione lavori:ta architettura, arch. alberto torsello - sacaim spa
il progetto di restauro del palazzo delle procuratie vecchie in piazza san marco a venezia è la rappresentazione perfetta della capacità dell’architettura di calare il particolare nella dimensione pubblica, apportando reciproco valore. sede di assicurazioni generali dal 1832, le procuratie vecchie sono un imponente edificio di 152 metri, collocate in uno dei luoghi più riconoscibili e tutelati al mondo. progettate nella prima metà del sedicesimo secolo come residenza dei procuratori pubblici – carica amministrativa più importante dopo il doge – sono state ispirazione per la costruzione delle facciate di tutti gli altri edifici della piazza. nel 2017 assicurazioni generali ha incaricato david chipperfield architects di realizzare il progetto di restauro dell’intero edificio. lo studio ha quindi fondato il suo approccio a questo luogo su principi e azioni che si adattassero alle scoperte a mano a mano rivelate dall’avanzare del cantiere, lasciando quindi che fosse l’edificio a parlare e a raccontare le sue stratificazioni. considerando la complessità del progetto architettonico, realizzare il progetto illuminotecnico ha significato soprattutto rispondere a tutte le necessità: luce di funzione, luce che valorizzasse l’architettura e le decorazioni, luce che rispettasse le caratteristiche storiche del palazzo. gli spazi dedicati ai prestigiosi uffici del primo e secondo piano sono tutti caratterizzati da preziosi affreschi e stucchi che conferiscono ad ogni stanza una sua personalità, per questo è stata studiata un’illuminazione non invasiva, che non richiedesse interventi su soffitti e pareti. le piantane di mn sistema presentano una doppia soluzione di luce: da una parte un’illuminazione diretta sulle scrivanie e aree di lavoro senza effetti di abbagliamento grazie alle ottiche frangiluce, dall’altra un’illuminazione indiretta per l’ambiente che non danneggia gli elementi artistici grazie all’altissima qualità dei led. per le aree di passaggio come lo scalone storico ed i corridoi è stata realizzata una versione speciale di n55 parete con braccio in una versione speciale che, richiamando il concetto delle fiaccole e dei candelabri, si integra nell’antico apportando un tocco di contemporaneità. la riorganizzazione dell’accessibilità ai piani ha richiesto la creazione di una nuova parte di scala dall’aspetto minimale e moderno, ma che trasmette comunque la storicità del luogo. qui la luce è data da A1 sistema, la cui linearità pulita e discreta garantisce il massimo della qualità della luce senza renderla protagonista dello spazio. il terzo piano è costituito da una sequenza di quindici archi in pietra, slanciati ed eleganti, che formano un imponente corridoio di 80 metri, per il quale è stato utilizzato il binario A1 con faretti n55. in fondo a questo spazio si accede al grande auditorium, la cui trama di travi è stata sfruttata per alloggiare ariacablata, un sistema di canali che permettono di fornire non soltanto soluzioni di luce lineare o spot, ma anche apparecchi di maggiori dimensioni come teste mobili, altoparlanti, schermi e altro occultandone il cablaggio. quest’aula è la sintesi finale di un concetto che ha guidato l’intento di tutto il progetto: rendere vivido il dialogo fra passato e contemporaneità appellandosi a nuove tecnologie che non invadono, ma valorizzano e preservano un’architettura unica al mondo.

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